lunedì 23 marzo 2009

Nu mumée.

Poi passò il fruttivendolo con la spesa della signora dell'ultimo piano e gridò come al solito dal cortile di calare il cesto.
"Signora Sanfelice! Calate 'o panaro, signora Sanfeliceee!"
Rivolto a me: "Nun ce sente cchiù, s'adda fa' n'apparecchio p'e rrecchie".
"Acustico," gli dico, tanto per dire una cosa e non farlo parlare da solo.
"Si, n'apparecchio artistico. Signora Sanfeliceee!"
Al terzo strillo la signora sente o qualcuno va a bussare alla sua porta per avvertirla di calare il cesto.
"Nu mumèe." La signora Sanfelice ha la e di momento lunga assai.
Detto da lei il momento parte bene ma non arriva.
Di lei don Gaetano dice che tiene una voce a trombetta che sveglia le anime del purgatorio.
"Acalate 'o panaro."
"Nu mumèe."
"Nto" ce l'aggiungo io, per farlo arrivare.
" 'O panaro" strilla rauco il fruttivendolo.
"Mo', mo' " si sente scendere dalla finestra aperta.
La voce della signora si è persa tutto il mento di momento, per ora cala solo il mo'.
Il fruttivendolo si spazientisce e chiama un'altra volta.
Mentre aspetta dice: "Chella nun trova 'o panaro. Ma pecchè nun 'o tiene vicino 'a fenesta?".
La dirimpettaia della signora Sanfelice le grida di guardare sotto il lavandino.
Risposta a tutta gola trombettiera: "Nun ce staa".
"Guardate dietro la stufa."
"Nun ce staa, me l'ha spustato Cuncettina. Chella mette a posto e 'e ccose spariscono."
"Signora Sanfeliceeee!" ripiglia il fruttivendolo con una voce strozzata con cui la vorrebbe strozzare.
Puntuale: "Nun mumèe".
"Nto" da parte mia.
Alla fine esce il grido liberatorio nel cortile: "L'ha truvato, l'ha truvato".
"Sia fatta 'a vuluntà" commenta una voce e chiude la finestra. Segue la chiusura di altre finestre coinvolte.


tratto da "Il giorno prima della felicità" di Erri De Luca - Feltrinelli 2009

4 commenti:

  1. ma è troppo bello! ci vedo anche pomodori a grappolo appesi alla finestra e geranei rossi in vasi di coccio.
    E tanto sole.
    sempre in giro ? ma almeno le miglia aumentano?
    :)

    RispondiElimina
  2. OT, e non l'hai vista la biancheria appesa tra un lato e l'altro del cortile?
    Con gli stenditoi a carrucola, quelli che in uno slancio di generosità puoi anche ritirare le mutande del dirimpettaio di cortile, piegarle e consegnarle suonando alla sua porta ('sto fatto della biancheria "in comune" proprio mi straniva, da bimbo, nel cortile di casa di nonno Gigi).
    Si vado in giro, cara OT, negli ultimi 3 mesi sono stato a roma, catania, messina, bologna, modena, e (ahimè:-) milano.
    Le miglia, loro, aumentano, l'ultimo estratto conto diceva quasi 70mila. Non male, eh?
    Ma dimmi la verità... come mai sei passata da qui stasera... sincera!!! :-)))
    un bacione.

    RispondiElimina
  3. Certo che le ho viste le lunghe file di panni multicolori... Bello il pezzo che hai lasciato in questo post. Mi piacciono i pezzi così descrittivi, sembrano vivere di vita propria a prescindere dal lettore che ci "inciampa" anche per caso... Sono passata anche altre volte, ma eri tu che eri assente, caro forestiero sempre a zonzo!!! :) sei quasi peggio di me! Ciaoooo

    RispondiElimina
  4. Ringraziamo Erri De Luca, il merito è totalmente suo. Ti abbraccio!

    RispondiElimina