domenica 27 febbraio 2011

Prova a non pensare


Tu prova non pensare.

Non pensare a nulla. Non ai passi, non alla postura, non ai piedi, non all'eleganza nè al risultato finale. Sopratutto, non pensare al risultato finale! Svuota la mente, niente aspettative, niente ansie, niente di niente.
L'unica cosa a cui io, al posto tuo, penserei, è a stare comoda.
Chiedi un abbraccio comodo al tuo partner, chiedi una sensazione piacevole, di sentirti a tuo agio, di stare bene.
Se non succede, richiedilo, con un sorriso.
Stare bene in un abbraccio è tantissimo, quasi tutto.

Così, lì, dentro quell'abbraccio, gli occhi chiusi, la mente libera, la musica che ti entra dentro, prova, dentro una pausa, a sentire il battito del tuo cuore, prova a sentire il battito del suo cuore.

E allora lì, magari quando meno lo aspetterai, lì sarà tango.

13 commenti:

  1. semplice, ma è così!
    Eva

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  2. ...è proprio così...riuscire a non pensare libera uno spazio infinito e diverso ogni volta...

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  3. Insieme, Tango, senza aver mai definito di quale natura fosse quella nostra cosa, senza aver fatto alcuna scelta che ci portasse a quel momento, a una condivisione d’anime tanto profonda da suonare un per sempre di moto infinito.
    Accade, è raro, ma accade.
    Bancomac

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  4. "suonami un per sempre di moto infinito"

    sussurrò all'orecchio dell'uomo che l'aveva appena accolta in un abbraccio.

    l'uomo, colto di sorpresa e da improvviso panico, terrorizzato chiese: "scusa sai dov'è il bagno?"

    e la mollò in mezzo alla pista.

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  5. @bancomac: concordo!!!! il tango è raro. in questi anni anche se ho ballato ad intervalli ho con me il ricordo solo di una manciata di secondi in piena sospensione, io sul petto del mio amico tanguero greco, occhi chiusi e lui aperti, e lui in macchina dopo seppe come comunicarmi la sensazione di leggerezza che in quei secondi fu mia. Mi domando ancora come la percepì lui...l'ultima volta che l'ho sentito era tornato in grecia e si era dato all'aikido, non tangueggiava più in quel periodo. alla fine il tango te lo porti dentro....e vi invidio a voi che riuscite a scriverci in prima persona, a poetizzare, a condividere le parole, io non ci riesco se non di conseguenza. non riesco a buttare giù parole di tango forse perchè lo cerco in pista.....o nella vita.

    Ml

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  6. in verità scrivere di tango trovo che sia una delle cose più difficili in assoluto.
    poetizzare non ne parliamo proprio.
    è un miraggio. un'utopia.
    la retorica più becera è sempre dietro l'angolo. ci cadi senza nemmeno rendertene conto.

    io per questo forse scrivo così poco.
    perchè avverto il pericolo.

    però almeno ci metto la faccia.

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  7. oggi pensavo che magari mi ha ingannata il tanguero quella volta. che mi sono sentita così leggera e sospesa sul suo petto solo perchè chissà lui che passo avrà fatto prima e dopo. è stata una sensazione falsificata forse. Però me la ricordo bene e non so se è per le chiacchiere che ho sentito subito dopo quella tanda o perchè lui al ritorno mi disse che quando ci riesco viene che mi sente leggera(io però ricordo solo di quella volta) Sono sempre alla ricerca di quel momento però, che non è più tornato :( A questo punto credo veramente che il mio amico tanguero greco mi abbia ingannata. boh!

    eh si vedo che ci metti la faccia. ho letto qualcosa del tuo blog e credo che ci sono già passata anni fa quando cercavo notizie su tango e buenos aires. sembri un tipo dirompente. beato te! io invece ci vado molto con i piedi di piombo, sono più delicata. Ciao ! Ml

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  8. si mi sono convinta. è stato un inganno. tra un passo ed un altro mi ha fatto trovare quel momento ma era premeditato. perchè sono stati solo pochi secondi.

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